Story

Dopo circa 15 anni che ci hanno visto esercitare la nostra pratica clinica in più contesti e in diversi studi professionali che ci hanno accolto e ospitato, abbiamo deciso di creare un luogo che potesse assomigliare alla nostra idea della attività clinica e della psicoterapia.
Veniamo da una formazione sistemico relazionale (Centro Bolognese di Terapia della Famiglia, https://www.terapiafamiliare.org/), e siamo passati dagli studi di Gregory Bateson e della scuola di Palo Alto a quelli del Milan Approach e di Luigi Boscolo e Gianfranco Cecchin, per poi trovare a più livelli e in varie forme una ulteriore strada formativa nella formazione dialogico costruzionista, nella psicogenealogia e nello studio del dialogo interno della persona e del terapeuta. Verso tutto questo facciamo confluire le altre formazioni di ciascuno di noi, che vanno dall’ipnosi all’EMDR.

Lo Studio Aresti vuole essere un posto che accoglie le persone nelle loro visioni del mondo e nelle loro differenze, aiutandole a cercare assieme modi per costruire nuove visioni del mondo o modi per proseguire il loro racconto di vita con altri linguaggi.
L’idea è che la psicoterapia sia un modo per accompagnare l’altro a modificare lenti e parole con cui guarda e descrive il mondo, o saper maneggiare differentemente quelle che possiede.
Nella consapevolezza che il cambiamento non è mai un vero cambiamento, ma una sfumatura nello sguardo.
Per farlo, oltre che dei nostri occhi e delle nostre idee, per accompagnare l’altro, usiamo alcune forme di bellezza, che vanno dai colori di Federica Congiu (https://www.redartrestauri.com/), alle opere e sculture di Giovanna Basile (www.giovannabasile.it), passando per le grafiche di Marco Pignagnoli (www.marcopignagnoli.it). In questo caso il pensiero è quello per cui un luogo che suggerisce diverse tipologie di bello è comunque un luogo che può accompagnare alla ricerca del proprio tipo di “bello”.

Servizi

Lo studio Aresti è uno studio di psicoterapia, di psicoterapia familiare in particolare, e di
psicoterapia del ciclo di vita, nel senso che si rivolge alle fasce dall’infanzia all’anzianità.
All’interno del nostro gruppo di lavoro c’è poi chi ha sviluppato interessi e competenze
specifiche: dal trauma alle dipendenze patologiche, dall’autismo al disagio mentale, dai
disturbi del comportamento alimentare ai disturbi di ansia, dalle storie adottive alle
difficoltà nel diventare coppia e genitori.
Considerando la psicoterapia però non come un percorso guaritivo, ma come un percorso
all’interno del quale imparare a conoscere e maneggiare meglio ciascuna caratteristica di
sé stessi (orientamenti, aspirazioni, voci interne, scelte) e delle relazioni in cui si è inseriti,
non vorremmo proporre i nostri “servizi” come protocolli per singole categorie.
Ci piace invece raccontare come le persone possono lavorare all’interno del loro percorso,
ed in particolare individuare i tre livelli comuni a tutto il nostro approccio alla psicoterapia
e ritrovabili nelle proposte che facciamo a chi si avvicina al nostro modello:
-Individuale
-Coppia
-Famiglia/Gruppo

Psicoterapia con Bambini

Il bambino vive le sedute da solo in stanza con il/la terapeuta e tramite la terapia del gioco e i metaloghi racconta e viene aiutato a raccontare eventuali momenti delicati e soggettivamente singolari della propria fase di vita.

Il bambino, in stanza con il/la psicoterapeuta, può “invitare” in stanza un genitore, un fratello/sorella, un nonno/nonna, con il quale possa essere utile vivere qualche momento guidato di messa in comune o elaborazione di momenti emotivamente significativi e coinvolgenti che per vari motivi possono non avere trovato il giusto spazio.

Il bambino invita tutta la famiglia nella stanza di terapia o prende parte in maniera diretta alla psicoterapia familiare, partecipando attivamente alla co-costruzione di racconti familiari che aiutino tutti a vivere meglio all’interno della storia che si sta vivendo e venendo a definire.

Il bambino può essere invitato a partecipare ad alcuni incontri di psicoterapia con altri bambini che possono avere vissuti o età simili ai suoi, nell’idea che la narrazione e l’elaborazione tra pari, anche qui opportunamente guidata, possa facilitare la comprensione dei vissuti e la connessione con gli accadimenti.

Psicoterapia con Adolescenti

L’adolescente è in stanza di terapia da solo con il terapeuta, all’interno di conversazioni e riflessioni individuali che possono essere legate a tematiche specifiche o alla scoperta della propria individualità.

L’adolescente, sempre con aiuto del/della terapeuta, può invitare in stanza un genitore, un amico/a, una figura significativa, nell’idea che questo faciliti alcune comunicazioni, la ricerca di senso, la condivisione del percorso di scoperta del sé.

L’adolescente invita tutta la famiglia a prendere parte ad una o più sedute, o partecipa in maniera diretta alla psicoterapia familiare, nell’idea che il proprio momento di vita coincida con un particolare momento del ciclo di vita della famiglia, che deve essa stessa reinventarsi. In questo caso spesso i terapeuti sono in due, nell’idea che sia necessario avere più sguardi per tenere assieme tutte le possibili sfumature.

Il ragazzo/a può essere invitato a partecipare ad alcuni incontri di psicoterapia con altri ragazzi/e che possono avere vissuti o età simili ai suoi. In questo caso il lavoro può essere strutturato su diversi moduli: tematici (gruppi di discussione su argomenti che possono avvicinare tutti), laboratoriali (il fare insieme come metafora del comune compito evolutivo che ognuno affronta), mutuo aiuto (un partecipante che parla di sé e gli altri che si impegnano nel diventare la mente pensante e clinica che lo aiuta nella elaborazione). Anche in questi casi è possibile che i terapeuti lavorino in coppia.

Psicoterapia con adulti

L’adulto vive le sedute con il terapeuta come un momento personale, di riflessione e costruzione di un senso, di ricerca di radici e di domande che aiutano a scegliere.

L’adulto in questo caso è un adulto che all’interno di un proprio percorso di terapia personale inviata un partner, un genitore, un familiare importante, un amico anche solo ad una seduta, con lo scopo di costruire insieme o condividere un passaggio importante nel proprio percorso di evoluzione e scoperta.
Diversamente, si può in questo caso intendere come percorso di coppia il percorso di due persone che iniziano direttamente la psicoterapia insieme, alla ricerca di un aiuto a ricollocarsi all’interno della loro relazione o di un aiuto nella costruzione del proprio racconto di coppia di fronte a particolari e singolari momenti di vita.

La psicoterapia familiare, che è nella nostra formazione specifica, nasce spesso dalla richiesta di adulti già impegnati in altri percorsi di psicoterapia o viene da noi proposta ad adulti che sono attorno ai bambini o adolescenti che fanno percorsi individuali. La psicoterapia familiare è quel contesto nel quale gli adulti, con il supporto degli psicoterapeuti (quasi sempre due, in questo caso), cercano di ridefinire e ridare parole al progetto dell’essere insieme. Mettere assieme i punti di vista di ciascuno non è mai semplice, e spesso la psicoterapia ha come primo obiettivo base la possibilità di esplicitare i punti di vista, anche quando divergenti, nell’idea che ciò che rimane tra le righe spesso lega molto più di ciò che è detto.

Anche l’adulto può essere invitato, come l’adolescente, a partecipare a qualche incontro di gruppo con altri adulti, in questo caso con moduli più tematici.

Psicoterapia con Adulti Over

La persona che affronta l’ultima parte del ciclo di vita viene spesso accompagnata a rileggere gli eventi passati e a decidere che posizione assumere in quello che viene definito l’ultimo giro del ciclo. In queste situazioni si incontrano persone che devono costruire il proprio racconto narrativo dopo alcuni grandi cambiamenti: la pensione e la fine del ruolo professionale e sociale, la vedovanza e il ritrovarsi in una dimensione singola dopo molto tempo, la decisione di andare a vivere con altri familiari (fratelli, figli). Spesso all’interno della terapia le decisioni vengono rilette all’interno dell’intero percorso di vita, affinché assumano l’aspetto di scelta e di azione con senso, piuttosto che di conseguenze obbligate.

Come per l’adulto non over, anche in questo caso la persona anziana può invitare all’interno del proprio percorso altre figure significative: spesso un figlio, a volte un nipote, qualche volta un vicino o un caregiver. Questi incontri sono spesso mirati a curare la comunicazione tra le persone, e a liberarla da eventuali vincoli del passato o da obblighi sociali, per restituire alla comunicazione stessa il valore di scambio tra persone.
Diversamente, si può in questo caso intendere come percorso di coppia il percorso di due persone che iniziano direttamente la psicoterapia insieme, alla ricerca di un aiuto a ricollocarsi come partner dopo grossi momenti di cambiamento, dall’aver affrontato una malattia con conseguenti cambiamenti fisici e psicologici, al momento in cui si ha la sensazione di vivere troppe perdite ravvicinate, a quello in cui si vuole rilanciare un progetto di coppia, progettando cambi di casa o nuovi viaggi a dispetto dell’idea del fine ciclo di vita.

Nei casi della cosiddetta terza età, la terapia familiare può essere indicata per rileggere i ruoli e gli equilibri che con la crescita di tutti si vanno a ridefinire e ridistribuire. In questi casi spesso sono coinvolti figli, nipoti, altri familiari della persona o della coppia e si affrontano temi di varia natura, che vanno dall’idea di cura che ciascuna ha o aveva (lavorando quindi su differenza tra aspettative e realtà), alla visione del futuro, alla gestione desiderata o immaginata del presente e del dopo, sia per quanto riguarda i temi materiali sia per quel che concerne i legami e le eredità emotive.

Anche nel caso degli adulti over, è prevista la possibilità di partecipare a qualche incontro di gruppo con altri coetanei, con lo scopo di condividere i vissuti e mettere in rete anche visioni e soluzioni che ciascuno trova o cerca.

Supervisione a colleghi psicologi e psicoterapeuti

La supervisione individuale permette al singolo professionista, con l’aiuto del collega, di leggere e rileggere al meglio le situazioni cliniche che sta osservando, riflettendo in maniera precisa su quanto queste attivino voci interne e parti personali, imparando a riconoscerle e a gestirle in seduta e dopo.

Nelle supervisioni di gruppo i professionisti riescono a vivere tutte le posizioni: quella di chi racconta, quella di chi osserva, quella di chi chiede e offre input e perturbazioni. All’interno del più classico dei modelli batesoniani, il gruppo diventa mente complessa e pensante, in grado di creare un racconto multisguardo e allo stesso tempo mirato e narrativamente integro.

I professionisti

A volte solo colleghi che condividono uno spazio, altre co terapeuti nella stessa stanza e con le stesse persone, altre ancora intervisori e supervisori gli uni per gli altri, nella costruzione di una mente complessa. Così è formato il nostro team, in un continuo equilibrio tra stima professionale e amicizia, tra scambio e supporto, tra gioco e pensiero.

Stefania Nizzoli

Psicoterapeuta

Mi chiamo Stefania Nizzoli e sono nata il 12 gennaio 1981. Capricorno, ascendente bilancia. Cactus tra le piante Aresti. Colore preferito, verde: come la speranza e la “beltà sua” a cui mi affido.
Ho deciso che volevo fare la psicologa quando avevo 8 anni e da circa 15 anni svolgo attività clinica in diversi contesti. Dal 2018 sono approdata a Modena.
Ho iniziato lavorando con i bambini ed ho capito che per aiutare i più piccoli bisogna aiutare anche gli adulti intorno a loro. Che ogni adulto porta in sé un bambino e un adolescente, talvolta feriti. E che dentro ciascuno di noi abitano tanti sé, tante parti di noi, nate e cresciute nel corso della nostra storia di vita.
Negli anni questa consapevolezza mi ha spinta a formarmi e ad imparare a lavorare con bambini, adolescenti, adulti, coppie e famiglie. Lavoro da sola in stanza ma anche in co-terapia con i colleghi Aresti.
Dall’ esperienza e dallo “stare” con le persone, in un luogo unico che è la stanza di terapia, ho imparato che ciascun percorso, ciascun viaggio, va costruito insieme, meta dopo meta.
Il mio approccio si può definire integrato. Utilizzo strumenti del modello cognitivo- comportamentale, messi nello zaino di lavoro all’inizio del viaggio post-universitario. Utilizzo l’EMDR quando le esperienze e i ricordi sono difficili da elaborare.
L’ Analisi dei Sogni è un ottimo strumento per parlare con il proprio mondo emotivo che, quando non ascoltato di giorno, ci parla di noi la notte.
Con l’uso del Genogramma accompagno le persone a porsi domande su di sé e le proprie relazioni con la famiglia d’origine, ad uscire dalla logica del giudizio ed entrare in quella della comprensione: delle proprie origini, delle dinamiche familiari in cui si è inseriti, di sé e dell’altro.
L’uso di tecniche espressive e di attivazione è un buon canale, con grandi e piccoli, per contattare ed esprimere il proprio mondo interiore, mettere a fuoco le proprie paure e andare oltre.
Nello studio Aresti ho trovato luogo di appartenenza perché persegue il progetto di accogliere e valorizzare l’unicità e la diversità di ciascuno come aspetto prioritario per la costruzione di una cultura della salute mentale.

Se vuoi ricevere informazioni contattami via mail: stefanianizzoli@aresti.it
o tramite telefono al numero +39 349 5246051

 

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Daniele Tavera

Psicoterapeuta

Mi chiamo Daniele Tavera e sono nato il 26 maggio1979 nell’isola sarda che mi ha reso areste e nostalgico. Gemelli, tra le piante aresti Elicriso. Colore preferito, quello del crepuscolo: con l’oro e il giallo dell’elicriso e poi quel filo di rosso, l’ora del crepuscolo (o quella in cui le nuvole rosa sbadigliano, direbbe mia figlia) dà sempre vita all’ovosodo che rappresenta la mia melanconia e assieme il mio amore per l’ironia e il sarcasmo pungente.
Ho deciso che avrei studiato psicologia poco prima della maturità, accompagnando questa decisione a quella di studiare fuori dalla mia terra di nascita, scoprendo in seguito che per appartenerle fino in fondo dovevo prima lasciarla.
Ho scoperto anche che probabilmente l’amore per la psicologia e per la psicoterapia poi è l’evoluzione per l’amore che avevo per le storie degli altri. Ho passato pomeriggi e sere a farmi raccontare la loro vita dalle mie zie, dalle mie professoresse, da accompagnatori dei viaggi e da qualche allenatore sportivo. E ho passato anni a non saper né suonare né cantare e a ritrovarmi però sempre in mezzo a chi scriveva e suonava musica, capendo che ascoltare e scoprire da dove l’altro guardava il mondo e cosa provava riusciva ad incuriosirmi sempre, a non annoiarmi mai.
Con lo studio della psicoterapia sistemica e con gli anni da allievo prima e docente poi al Centro Bolognese di Terapia della Famiglia, ho imparato che all’ascolto potevo unire le domande, per aiutare le persone a domandarsi le cose, a non darle per scontate, a non accontentarsi di risposte solo logiche. L’ascolto, le domande e l’amore per le storie di vita sono così diventate la mia cifra nella conduzione delle terapie.
Per quelli che sono gli incontri della vita mi sono trovato a lavorare molto con alcune storie in particolare: con storie adottive, con adolescenze complesse, con persone con disturbi o disordini alimentari, con coppie messe in crisi dalla gestione della genitorialità, con famiglie impegnate in bivi importanti. Con ogni persona e ogni storia che ho incontrato ho provato a cercare con l’altro la migliore traduzione possibile della propria trama narrativa, con lo sforzo sempre teso a cercare nello sguardo quella sfumatura che permetta alla storia che si vive di assomigliare il più possibile alla persona o alle persone che si sente di essere.
Con lo stesso tipo di sguardo mi approccio alla supervisione che da anni svolgo per colleghi psicoterapeuti o per ASL e enti di servizi alla persona, cercando ogni volta i punti di frizione, i punti di contatto e i punti di differenza creativa che possono tenere assieme le persone e le loro visioni.
Nello studio Aresti ho trovato luogo di appartenenza perché mi permette di ricordarmi e di sperimentare ogni giorno che “il gioco è una cosa seria”.

Se vuoi ricevere informazioni contattami via mail: danieletavera@aresti.it
o tramite telefono al numero +39 339 3344958

Barbara Zanasi

Psicoterapeuta

Ciao, sono Barbara Zanasi, nasco a Bologna il 12 marzo 1964, Pesci ascendente Ariete( pare).
Delle piante Aresti vorrei un bouquet….mi piace l’Agave per il suo coraggio di fiorire, morire, dare vita ad altre piante, la determinazione dell’ Elicriso capace di fiorire sulle rocce, la bacca turgida del mirto che regala il piacere dell’elisir che porta il suo nome, la capacità del cactus di provvedere a sé immagazzinando acqua e di sapersi difendere da intimità soffocanti con gli aculei….
Ritengo di avere avuto la grossa fortuna di fare il mestiere che ho sempre desiderato fare, incontrare persone, nelle loro differenze percorrere un tratto di strada con loro affiancarle in un momento di difficolta’ di crisi o  di curiosità rispetto al potersi aprire altre strade….il consentire un momento di sosta dove poter guardare insieme le cose per scoprire altre strade altri percorsi possibili….
La mia formazione di base è sistemico/relazionale , seguo adolescenti, adulti, coppie ,famiglie queste ultime spesso in collaborazione con altri colleghi Aresti.
Alla formazione di base ho poi accostato altri percorsi, in particolare uso L ‘Ipnosi per favorire il contatto con la propria interiorità e soprattutto per facilitare l uso di risorse che tutti possediamo ma che dobbiamo imparare a raggiungere.
Nello studio Aresti  sto bene perché è uno spazio in cui le differenze non sono negate ma rappresentano un valore.

Se vuoi ricevere informazioni contattami via mail: psico.zanasi@gmail.com
o tramite telefono al numero +39 348 5659629

Ivana Zuccarello

Psicologa Psicoterapeuta

Mi chiamo Ivana Zuccarello e sono nata il 27 aprile del 1991. Toro ascendente leone. Il colore che  preferisco è il verde, che dal punto di vista psicologico rimanda alla perseveranza, l’ equilibrio e l’ armonia.
Tra le piante Aresti prediligo il Cactus per l’unicità delle sue forme e il fascino esotico. Essendo piante desertiche e originarie di terreni aridi, non possono fare a meno della luce solare e non sono invece amanti del freddo, caratteristiche che ritrovo in me. Originaria delle terre sicule decido di partire per andare al di là dei confini dell’isola intraprendo il percorso di studi in psicologia a Torino. Inizio così un viaggio che mi porterà lontano dalla mia terra natia alla scoperta di nuove parti di me che da Torino mi faranno approdare a Modena. Questo viaggio formativo ed esperienziale mi ha permesso di entrare in contatto con diversi contesti come quello delle comunità terapeutiche lavorando con individui che affrontano problematiche di tossicodipendenza e più avanti con il contesto delle comunità educative per minori lavorando con adolescenti in condizioni di fragilità e disagio sociale. Ho deciso di continuare questo viaggio intraprendendo un percorso di formazione in psicoterapia sistemico-relazionale ed ho iniziato a lavorare con i bambini e le loro famiglie nel contesto della tutela minori. In quegli anni ho iniziato a svolgere attività clinica come specializzanda presso il centro di consulenza e psicoterapia dell’ Ausl di Modena con bambini, adolescenti e le loro famiglie.
Oggi collaboro come psicoterapeuta all’interno di una struttura semi-residenziale che ospita individui con gravi disturbi di personalità che affrontano un percorso terapeutico- riabilitativo. All’interno della struttura mi occupo di psicoterapia di gruppo, individuale e familiare. Inoltre lavoro all’interno dello studio Aresti collaborando con i colleghi per le terapie di coppia e familiari. Nello studio Aresti ho trovato un luogo in cui poter stare in relazione con gli altri valorizzando le parti di ognuno senza dover eliminare le proprie differenze.

Se vuoi ricevere informazioni contattami via mail: ivanazuccarello@yahoo.it
o tramite telefono al numero +39 340 1496719

Francesca Zamboni

Psicologa Psicoterapeuta

Mi chiamo Francesca Zamboni e sono nata il 20 luglio 1990. Cancro ascendente acquario, Oleandro tra le piante Aresti. Colore preferito giallo, come la leggerezza, il divertimento e la positività di cui a volte dobbiamo ricordare di aver bisogno.
Studiare psicologia è sempre stata una delle ferme certezze che mi ha accompagnato nel caos della crescita, il filo rosso che mi ha guidato nelle varie decisioni di vita.
Mi sono laureata inizialmente presso l’Università degli Studi di Bologna, completando successivamente gli studi presso l’Università degli Studi di Padova. Dopo il conseguimento dell’abilitazione all’esercizio della professione, mi sono iscritta all’Albo A degli Psicologi dell’Emilia Romagna, con il numero 892. Dopodiché
mi sono diplomata come psicoterapeuta presso il Centro Bolognese di Terapia della Famiglia.
Mi occupo di bambini, adolescenti, adulti, coppie e famiglie. A volte vivo la stanza di terapia da sola, altre
volte, quando la complessità necessita di più sguardi, preferisco condividerla con alcuni colleghi, in co-
terapia.
Nel mio percorso ho capito che a volte si può trovare la propria stabilità dentro la tempesta, un filo a cui
aggrapparsi per imparare a godersi la confusione.
Utilizzo principalmente tecniche proprie della psicoterapia sistemica perché credo che le relazioni passate,
presenti ed immaginate ci aiutino a definirci, e nella comunicazione con gli altri scriviamo la nostra storia.
Sono allo studio Aresti perché ho sempre preferito il gruppo alla singolarità, le differenze alle linee rette.

Se vuoi ricevere informazioni contattami via mail: francescazamboni.psicologia@gmail.com
o tramite telefono al numero +39 333 1199143

Miriam Giordano

Psicologa Psicoterapeuta

Sono Miriam Giordano, nata il 07/06/1978 a Roma.
Sono gemelli, ascendente vergine ma gli oroscopi sono solo un racconto molto parziale della persona.
Tra le piante Aresti sono l’Agave, pianta che, secondo la tradizione, impiegherebbe almeno 100 anni prima di fiorire sfidando tutte quelle narrazioni che non lasciano spazio al cambiamento: esiste davvero un’età più giusta di altre per introdurre un cambiamento nella propria vita?
Il mio colore preferito è il blu del mare che mi ha vista crescere ma fatico ad escludere dalla mia lista tutti gli altri colori. Credo che ogni colore abbia il suo fascino se inserito in un contesto che possa esaltarne la bellezza.
Sono originaria di Latina e trascorro i miei anni universitari nella bella e caotica Roma.
Sono anni importanti per la mia formazione professionale, inizio a lavorare come educatrice domiciliare e all’interno dei contesti scolastici rafforzando un pensiero sistemico che guiderà le mie scelte formative successive: ogni comportamento acquisisce un senso ed un significato solo inserendolo nel suo contesto di appartenenza.
Il 2006 mi porta a Modena e nella vicina Bologna completo la mia formazione conseguendo la specializzazione in Psicoterapia Sistemica Relazionale, forte di quelle esperienze professionali che mi hanno spinta a guardare i contesti per comprendere le storie.
Per questa ragione il lavoro terapeutico individuale può diventare di coppia, familiare o aprire dialoghi con chiunque sia significativo nella vita della persona, sostenendo una comunicazione non giudicante ma normalizzante.
Con uno sguardo sempre rivolto al Genogramma, strumento che guarda le relazioni familiari e guida il fare di ogni terapeuta sistemico, ho assunto la responsabilità di una comunità che accoglie minori in situazioni di forte disagio psicosociale, ho collaborato con alcuni dei centri antiviolenza della Provincia di Modena ed ho assunto la Direzione Sanitaria di un Centro Diurno per il recupero di tossicodipendenti.
La collaborazione con i professionisti di diversi orientamenti ha contaminato il mio fare terapia portandomi ad acquisire gli strumenti della metodologia EMDR. Ho completato i due livelli formativi necessari all’utilizzo di un metodo che, attraverso la stimolazione bilaterale, aiuta ad elaborare i ricordi traumatici liberandoli dalla loro carica emotiva negativa.
Faccio parte dello studio Aresti perchè mi somiglia e questo crea appartenenza: crediamo nelle storie che liberano e nella possibilità che ciascuno di noi possa diventare la versione di sé che più gli piace quando lo decide, allontanandoci dall’idea di un tempo giusto per tutti..come l’Agave insegna!

Se vuoi ricevere informazioni contattami via mail: drssa.miriam.giordano@gmail.com
o tramite telefono al numero +39 339 4063950

Riccardo Petocchi

Psicologo Psicoterapeuta

Mi chiamo Riccardo Petocchi.
Sono nato il 13 febbraio del 1979 a Modena, verde il colore preferito perché è il predominante in tutti i luoghi che mi piace frequentare.
Studio psicologia focalizzandomi sulla clinica e sul lavoro. Dopo la laurea e le prime esperienze professionali nel mondo della scuola e dei servizi di prossimità per adolescenti, mi formo come terapeuta familiare presso il Centro Bolognese di Terapia della Famiglia, dove apprendo a lavorare con le famiglie e con i gruppi oltre che con i singoli.
Mi piace lavorare con le domande, non perché generino risposte (o almeno non sempre) ma perché aprono ad altre domande e quindi ad altri mondi possibili, da esplorare sempre e rigorosamente seduti in cerchio. Come a scuola, alle volte si danno compiti e prescrizioni, perché per imparare a stare meglio spesso è più utile provare a stare meglio e vedere cosa succede.
Sia nel lavoro con i singoli che con le famiglie, ho sempre in mente un’ipotesi che guida il mio intervento. Trovo molto utile lavorare con un altro collega in seduta, perché in due si fanno ipotesi migliori.
All’attività clinica affianco il lavoro nella cooperazione sociale come coordinatore e responsabile: mi occupo di scuola, lavoro, patologie psichiatriche, disabilità e adozione. Sono inoltre supervisore e formatore per i gruppi di lavoro.
Sono allo studio Aresti perché è bello pensare al “selvatico” come a una condizione di arrivo oltre che di partenza.

Se vuoi ricevere informazioni contattami via mail: riccardopetocchi@gmail.com
o tramite telefono al numero +39 347 8722083

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Aresti
Studio di Psicoterapia
Via Imola 90/a 41125 Modena
Telefono: +39 339 3344958  Mail: info@aresti.it

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